venerdì 1 maggio 2009

Eredità



Nella copia dell'Ulisse che ho ereditato dal Pachi c'è una cartolina con il ritratto di Joyce; All'interno della copertina aveva incollato: una foto d'epoca di Sackville Street, un ritratto di James Joyce e una mappa di Dublino.

Devo a Mario, tra le tante cose, buona parte delle migliori letture della mia vita. Le piste che mi aprì lui da quando avevo 16 anni, regalandomi libri e libri e libri, e parlandomi dei suoi autori amati anche se allora non capivo un piffero e non me li meritavo, sono sentieri sicuri su cui cammino ancora oggi. Mi hanno portata lontano.
I maestri, chiunque siano e comunque si presentino, si riconoscono perché ti regalano cose che continuano a nutrirti anche quando loro non ci sono più.
Oggi sono otto anni.

3 commenti:

fedeccino ha detto...

Non conoscevo Pachi, ma la tua cura per il blog, il post sulla pianta di fico che continua a crescere,la "biblioteca degli ospiti", lasciano intuire la bellezza di questo personaggio, di questa persona, e la tua fortuna nell'incrociare il suo cammino. Fortuna reciproca, penso.

Non c'è trippa per gatti ha detto...

Grazie Vecchia adorabile Vestale... 8

Strega del Nord ha detto...

I'Pachi... il suo ricordo e' legato ad un rimpianto.
Non abitavo piu' in centro, ma in Mugello, e scendevo ogni tantoo a Firenze a fare le mille piccole cose che ti restano da fare in citta', parcheggiavo - verso l'ora di pranzo - al mercato di Sant'Ambrogio, per andare a trovare una mia amica che abita per la'.
Spessissimo incontravo Mario, e scambiavo con lui saluti e vaghe notizie sui nostri pensieri ed invettive sul tempo che passava e la gioventu' che si allontanava a grandi falcate.
Un giorno lo intravvidi mentre cercavo parcheggio, ma decisi di non fermarmi per non perdere il posto, pensando di ritrovarlo subito dopo.
Non lo ho piu' visto, sara' stato l'inizio della primavera.