domenica 1 maggio 2011

anniversario



Oggi sono dieci anni che il Pachi ci ha lasciati.
Lo penso con infinito rimpianto e ne onoro il ricordo. So che tanti, tantissimi amici oggi fanno lo stesso, e si sentono come mi sento io.
Valerio Valoriani, sempre attento e gentile, mi ha mandato questo biglietto con uno dei bei collage che faceva Mario.
Grazie.
So che oggi gli amici cari andranno, come ogni anno, al cimitero: e come ogni anno vorrei essere lì con loro. Anche perché con loro, insieme alle lacrime, una risata poi ci scapperebbe di sicuro. Ed è giusto così.

lunedì 8 novembre 2010

il Pachi a Montepulciano

Recentemente ho ristabilito un contatto con Montepulciano, dove nel 1976 conobbi Mario. Non ho mai più avuto il coraggio di tornarci: troppi morti. Non solo Mario ma anche la Nadia. I tempi della mia giovinezza scapestrata irrimediabilmente seppelliti con loro, che ho amato tanto.
Mi è arrivata questa foto del Pachi che pubblico volentieri, per chi c'era e per chi non l'ha mai vista.


Mario Pachi durante le prove dell' Opera da tre soldi a Montepulciano. Regia di Henze. 1979 (o 1978?)
A destra nella foto, Carlo Pasquini. A sinistra non so chi sia, e spero che non gli dispiaccia la pubblicazione. Se così fosse mi scriva che la levo immediatamente.

venerdì 1 maggio 2009

Eredità



Nella copia dell'Ulisse che ho ereditato dal Pachi c'è una cartolina con il ritratto di Joyce; All'interno della copertina aveva incollato: una foto d'epoca di Sackville Street, un ritratto di James Joyce e una mappa di Dublino.

Devo a Mario, tra le tante cose, buona parte delle migliori letture della mia vita. Le piste che mi aprì lui da quando avevo 16 anni, regalandomi libri e libri e libri, e parlandomi dei suoi autori amati anche se allora non capivo un piffero e non me li meritavo, sono sentieri sicuri su cui cammino ancora oggi. Mi hanno portata lontano.
I maestri, chiunque siano e comunque si presentino, si riconoscono perché ti regalano cose che continuano a nutrirti anche quando loro non ci sono più.
Oggi sono otto anni.

venerdì 2 gennaio 2009

compleanni

Oggi sarebbe il compleanno del Pachi.
Lo so, non mi legge nessuno, ma io ci penso lo stesso.

giovedì 1 maggio 2008

Cose che crescono



Il Pachi se n'è andato il 1 maggio del 2001.
Fino all'autunno inoltrato andai spessissimo a Firenze a lavorare al riordino delle sue cose. Non riesco a capire, adesso, come mi sia stato possibile farlo. Ma il dolore ha i suoi percorsi carsici, e la cura bisogna inventarsela provando e rischiando gli effetti collaterali. Io in quel periodo non riuscivo a stare lontana da Firenze, e non mi era tollerabile il pensiero che a mettere le mani nelle sue cose fosse qualcuno che non le conosceva a fondo, che le maneggiasse senza riguardo. Mi sembrava una violazione di intimità che pativo profondamente. Ma quando ero là, anche se in qualche modo mi dava sollievo poter stare ancora accanto a lui, nella sua atmosfera, mi sentivo ancora peggio. Durò a lungo; sacco dopo sacco la casa si vuotava e i reperti venivano ordinati e classificati, finché un giorno in pieno inverno vennero gli amici e si portarono via quello che restava dei suoi libri. Fu una giornata terribile. L'ultima. Mi portai via, avvolta in un giornale, una pianticella di fico grande un palmo che era spuntata in una crepa del balcone su piazza Ghiberti. Volevo qualcosa di vivo, che potesse crescere e non morire. Non che ci sia bisogno di questo per coltivare il ricordo di una persona che è con me ogni giorno. Ma mi consolava un po'.
Il fico ha sette anni. Due anni fa ha fatto cinque fichi. L'anno scorso l'ho rinvasato e ne ha fatto solo uno, probabilmente perché era molto occupato a mettere fogliame e crescere, ora che aveva un vaso più grande. Quest'inverno l'ho potato, e non mi aspetto raccolto. Sta venendo su un po' contorto ma sano e vigoroso.
Ciao Mario. Spero che ti faccia piacere.

giovedì 20 dicembre 2007

domenica 1 luglio 2007

"Souvenir de Patmos"






Delizioso manufatto regalatomi come souvenir di una delle pochissime vacanze insieme.
Sul fondo reca una dicitura: "Patmos, 1983. Di due esemplari, il n°1".
Chi sarà in possesso del numero 2? forse la Nunzi, che era con noi. Forse la Giusi, o il Mannucci. Chissà.