Due settimane fa sono passata in piazza Ghiberti. Una sbirciatina ha mostrato infissi nuovi alla finestra dello studio, secchi di vernice: segni di recente ristrutturazione, ma la casa non pareva abitata, non ancora.
Sono passati (sei) (sette) (otto) (nove) (dieci) (...) quindici anni da quando se n'è andato, ed io al Pachi ci penso tutti i giorni. Spero di fare una cosa buona (una cosa che, ne sono certa, gli sarebbe piaciuto tanto fare lui stesso, divertendosi come un pazzo), aprendo questo piccolo spazio in cui pubblicare e condividere con voi le tracce che ha lasciato. Io ci metterò quello che ho: tratto dalle sue lettere, dai quaderni che mi confezionava, dai regali che ho ricevuto. Se mi mandate foto, scritti, immagini, cartoline, quello che vi pare, le pubblicherò qua, e diventeranno un album che sarà di tutti noi che gli abbiamo voluto bene. Spero di non offendere la sensibilità di nessuno. Ci ho pensato tanto, ma davvero mi pare che a lui avrebbe fatto piacere. E a noi, magari tiene compagnia.
Silvia Vecchia
Per inviare materiali:
pachi.times@gmail.com
"Analogamente, nel corso della vita, un messaggero umano giunge talvolta da una terra forestiera, incrocia il nostro cammino e amplia i confini del nostro cuore. Giunge senza essere chiamato e quando, alla fine, lo invochiamo, non c’è più. Partendo però lascia, sulla trama smorta del vivere, un orlo di fiori ricamati, e le notti e i giorni ne sono impreziositi per sempre".
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